Il palazzo risulta menzionato per la prima volta nel Catasto Onciario del 1775 come bene di proprietà della Mensa Vescovile.
Nel documento sono contenute la descrizione del palazzo e la sua ubicazione, notizia che ha permesso l’identificazione dell’attuale palazzo Siravo con quello descritto nel Catasto venafrano.
In epoca posteriore il palazzo fu venduto alla famiglia Siravo che lo ha trasformato e ampliato dandogli l’aspetto neoclassico che ancora conserva.
Lavori effettuati:
- Restauro e revisione delle cornici marcapiano e mostre di finestre;
- Restauro conservativo dei capitelli superiori delle paraste e dei basamenti con finitura a stucco posti al primo e secondo livello del prospetto;
- Restauro e revisione di cornici a stucco;
- Consolidamento intonaco staccato;
- Rimozione di intonaci esterni;
- Realizzazione intonaci esterni;
- Posa di piastre di fissaggio per catene;
- Tinteggiatura di superfici esterne.