Restauro architettonico: scambio L’Avana -Venafro
Luglio – Settembre 2017
L’iniziativa e’ stata concepita per permettere ai partners di avere l’opportunità di scambiare le rispettive conoscenze ed esperienze per riflettere sugli approcci al restauro architettonico a Cuba, a L’Avana Vecchia, e in Italia, a Venafro.
I protagonisti coinvolti
Il progetto è stato concepito da Buono Costruzioni con Deirdre MacKenna di Cultural Documents e l’avallato dall’Oficina del Historiador (L’ente cubano nazionale per la cultura e il patrimonio) con sede a L’Avana.
Dopo la presentazione del progetto da parte di Antonio Buono e Teresa Buono a L’Avana nel Giugno 2017, Perla Martínez Rosales e Raúl Cortázar Fernández sono stati selezionati dall’Oficina per il progetto, e hanno cosi trascorso due mesi in Italia esplorando la pratica professionale in dialogo con l’impresa Buono Costruzioni a Venafro.
Perla è un ingegnere civile e Raúl un architetto. Entrambi hanno lavorato per un’ampia varietà di progetti all’Avana Vecchia e hanno avuto modo di riflettere sulle loro conoscere ed esperienze professionali in un contesto internazionale.
Un tour architettonico italiano
Teresa Buono ha realizzato un programma di visite ai cantieri dell’impresa e altri siti emblematici della ricchezza culturale e architettonica del Paese con una maggiore attenzione al Molise, con visite anche a Napoli, Roma, Grosseto e Firenze.
Il gruppo ha individuato molte similitudini tra Venafro e L’Avana riguardo il patrimonio architettonico, ha quindi considerato come la pianificazione della città e la degli edifici abbiano un impatto sulla comunità e come nuovi processi, materiali e tecnologie abbiano la capacita di garantire l’integrità degli edifici.
Perla e Raúl hanno descritto come le procedure di pianificazione all’Avana hanno creato un forte legame tra la comunità e le istituzioni culturali: il restauro e lo sviluppo degli spazi pubblici (in particolare le piazze principali quali centri per di incontro e aggregazione e sui quali il restauro consente l’apertura di nuove attività commerciali), possono stimolare un senso di sviluppo civico e appartenenza.
Nel Verlascio, l’antico anfiteatro romano a Venafro, Raúl e Perla hanno visto come il lavoro di Buono Costruzioni ha realizzato la conservazione e la stabilizzazione della struttura rendendola nuovamente utilizzabile da residenti e visitatori.
Deirdre è entrata a far parte del gruppo e ha condotto una serie di visite a siti culturali e passeggiate in zone rurali che hanno portato a discutere di come l’architettura possa portare con sé le storie del passato. E’ stato forte il coinvolgimento emotivo scaturito dai resoconti della devastazione del territorio molisano e limitrofo durante la secondo conflitto mondiale, come quello della distruzione dell’abbazia di Montecassino e dall’enorme compito di ricostruire sulla scia della guerra.
Altri resoconti del conflitto, del sangue e del sacrificio di uomini e donne, sono riportati attraverso le collezioni e le narrazioni del Museo Winterline a Venafro; guidati da Luciano Bucci, il gruppo apprende l’impatto di quei tragici eventi sul territerio, che si rifletté più tardi nei villaggi abbandonati di Pacitti e Travarecce a Filignano.
La riflessione è stata cosi posta sul ruolo dell’architettura nel commemorare la vita della sua comunità e in particolare come il settore delle costruzioni può concertare iniziative in collaborazione con istituzioni ma anche proprietari terrieri privati per preservare la memoria pubblica.
Cuba-Italia: differenze e similitudini
Il gruppo ha riflettuto sulla differenza tra approcci capitalisti e socialisti in mercati aperti e ha osservato che sebbene le motivazioni e i meccanismi siano diversi, le procedure effettive sono sorprendentemente simili. Ogni modello condivide la procedura standard di richiesta di finanziamenti nazionali presentando un caso di sostegno in concorrenza con altre regioni o aree territoriali. Il gruppo ha convenuto che se il modello dovesse evolversi prendendo in considerazione il vantaggio della comunità, creerebbe opportunità più tangibili per le essa, producendo progetti di restauro più integrati al contesto e, infine, migliorato la sostenibilità sociale, culturale ed economica.
Nuovi progetti potrebbero includere attività educative non formali per persone di tutte le età che stimolino la partecipazione intergenerazionale e mobilitino mobilitino la cittadinanza. A sua volta, ciò aumenterebbe la consapevolezza del patrimonio e affronterebbe la questione della conservazione del recupero e del restauro dei centri urbani nella vita quotidiana della comunità, aumentando la responsabilità e il ruolo del patrimonio architettonico e quindi culturale.
In conclusione
Sia l’Avana che il Venafro sono luoghi che hanno un ricco patrimonio di siti storici, ognuno dei quali richiede un costante lavoro di restauro. Idealmente, questo lavoro dovrebbe far parte di un programma a livello cittadino, socialmente integrato che ottimizzi l’equilibrio tra restauro, conservazione e uso quotidiano. Tutte le aziende che intraprendono lavori di restauro si trovano in una posizione centrale cruciale tra proprietario e comunità e, adottando un approccio socialmente sensibile, possono essere proattivi nell’ottimizzare la collaborazione tra patrimonio e uso quotidiano, consentendo un valore aggiunto per tutti i soggetti coinvolti.